giovedì 28 novembre 2013

Mercato natalizio dell'artigianato e delle tipicità locali

Mercato natalizio dell'artigianato e delle tipicità locali
Mercato delle Erbe - Via Armaroli, Macerata (Nei pressi di Rampa Zara)
Sabato 21 e Domenica 22 Dicembre dalle 08:00 alle 20:00

Un weekend per degustare i prodotti enogastronomici del territorio marchigiano.
Un’occasione per conoscere direttamente i produttori, gli agricoltori e gli artigiani che danno vita ai prodotti tipici del nostro territorio e per fare acquisti natalizi all’insegna della genuinità e della tradizione contribuendo a sostenere le produzioni locali.

- Sabato dalle ore 18:00, musica dal vivo a cura di Batto e lo spread. 
- Domenica dalle ore 18:00, spettacolo di commedia dell’arte: "Le avventure sprologanti di Arlecchino" con Leonardo Gasparri.
- Sabato e Domenica, mostra di opere di pirografia a cura di Massimo Costantini.
- Sabato e Domenica dalle ore 17:00, servizio gratuito di baby parking per bambini con laboratori didattici.

Informazioni: Associazione Alter Eco
333 5830881 - ass.altereco@gmail.com
http://associazionealtereco.blogspot.it - http://mercatoerbe.blogspot.it

mercoledì 6 novembre 2013

Rapporto Aci-Istat sulla sicurezza stradale: aumentano le vittime tra i ciclisti

E’ stato presentato a Roma il rapporto Aci-Istat 2012 sulla sicurezza stradale. Preoccupanti i dati sull’incidentalità tra i ciclisti, aumentata del 2,5% tra il 2011 e 2012. Come si legge dal rapporto, ”rispetto al 2011, aumentano del 2,5% i conducenti di biciclette vittime di incidenti stradali e del 2,7 % i feriti”. “Va rilevato – si legge ancora in una nota – che la proporzione di donne decedute alla guida di una bicicletta, sul totale delle conducenti morte in incidenti stradali, è più elevata rispetto alla stessa percentuale calcolata per gli uomini (10,4% e 19,3 % rispettivamente per gli uomini e per le donne)”. “La proporzione dei conducenti di biciclette vittime di incidenti stradali, sul totale dei conducenti deceduti risulta più elevata di quella registrata per i ciclomotori”. “Tra le voci delle categorie di veicoli – prosegue il rapporto – sono stati distinti anche i quadricicli, i conducenti morti alla guida di questa categoria di veicolo sono otto e rappresentano circa lo 0,3% del totale dei conducenti deceduti”.


E poi ancora: ”Nonostante gli incidenti più gravi avvengano sulla rete extraurbana, il pericolo corre in città”. Lo sottolinea il rapporto Aci-Istat presentato questa mattina, che sottolinea: “malgrado un calo complessivo del 10% di sinistri e decessi, sulle strade urbane si conta il 75% degli incidenti con il 42% delle vittime e il 72% dei feriti”. ”Nel 2012 – si legge nel rapporto – sulle strade urbane si sono verificati 141.715 incidenti (75,9%), che hanno causato 191.521 feriti ( pari al 72,3% del totale) e 1.562 morti (pari al 42,8% del totale). Sulle autostrade, invece, gli incidenti sono stati 8.398 ( pari al 5,0% del totale) con 15.852 feriti (6.0% del totale) e 330 decessi (9,0% del totale) mentre sulle altre strade extraurbane, comprensive delle strade statali, provinciali, comunali extraurbane e regionali sono avvenuti 35.613 incidenti che hanno causato 57.343 feriti e 1.761 morti”.

Tratto da www.bikeitalia.it - scritto da Alessandro Micozzi

lunedì 23 settembre 2013

Puliamo il Mondo 2013

Con piacere riceviamo e pubblichiamo dal Circolo Legambiente di Macerata.
Anche noi sabato puliremo il mondo, e tu?

Il Circolo Legambiente Piccola Grande Italia di Macerata insieme al CEA (Centro di Educazione Ambientale) Parco di Fontescodella e Risorse Cooperativa, con la collaborazione di Comune di Macerata e SMEA, aderiscono alla giornata mondiale Puliamo il Mondo promossa come tutti gli anni da Legambiente Nazionale.
Il giorno sabato 28 settembre, dalle ore 10.00 alle 12.00, due classi della scuola elementare del Circolo Didattico F.LLI Cervi e due classi delle medie dell'Istituto Comprensivo E. Fermi si recheranno rispettivamente presso il Parco Urbano del Sasso d'Italia e presso la Mattonata che congiunge Via Leopardi e Fonte Maggiore per ripulire, muniti di guanti ed attrezzature del caso, le due aree dalle immondizie presenti restituendole pulite alla città grazie anche alla collaborazione del Comune e della SMEA.
I gruppi saranno coordinati dagli insegnanti e dai volontari del Circolo Legambiente e dal CEA e potranno contare sui kit e sulla copertura assicurazione ad hoc messa a disposizione dagli organizzatori (guanti, bandiere, cappellini, ecc..).


Chiediamo a tutti gli iscritti, agli amici e a quanti se la sentono di partecipare insieme a noi a questa mattinata “civica” che coinvolgerà decine e decine di studenti della nostra città all'insegna  DI UN MONDO PIU' PULITO!

Il time lapse dell'edizione 2013

mercoledì 18 settembre 2013

"Cinema Ambiente" e "Settimana europea della Mobilità Sostenibile" Macerata diventa eco!

Apertura dei "Salotti urbani" e Mangiacorta , una serie di visite guidate e degustazioni a Km 0 passeggiando nel centro di Macerata con l’apertura straordinaria di alcuni luoghi interessanti e assaggi di specialità locali
locandina cinemambiente
 Con l’apertura dei “Salotti urbani”, luoghi informali di discussione e confronto allestiti nelle piazze del centro storico con materiali di recupero, e dei laboratori su tematiche ambientali,  prosegue, oggi e domani (sabato 21 e domenica 22), il programma di Cinemambiente nell’ambito della Settimana europea della sostenibilità ambientale. 
   La rassegna cinematografica gratuita al Cine teatro Italia proseguirà con No impact man (sabato 21, ore 18.30),  un film che fa riflettere sulle trappole del sistema consumistico da cui tutti dipendiamo, attraverso le vicende di una famiglia che decidere di vivere per un anno ad impatto zero nel cuore di Manhattan, e Food Inc.(domenica 22, ore 21.15), che approfondirà il tema dell’industria alimentare, proponendo gesti e soluzioni alternative allo stile di vita attuale.
  Alcune iniziative di Cinemabiente coincidono con il programma della Settimana della mobilità sostenibile promosso dall’associazione Ciclo Stile, come quelle dedicate ai bambini: il laboratorio A Piede Libero e il gioco BimboinBici (sabato ore 10) l’esposizione fotografica C’è da spostare una macchina (Biblioteca Mozzi Borgetti ore 17-21) e il laboratorio di manutenzione bici in piazza Cesare Battisti (sabato e domenica dalle ore 17). Sempre sabato, a partire dalle ore 17, assaggi e racconti di tè, bici da indossare: artigianato creativo, i consigli per la lettura,  l’acqua da imbroccare a cura dell’APM e il ciclo del riciclo a cura della SMEA
    Sempre per la Settimana di mobilità sostenibile domani, con partenza alle ore 17 da piazza Vittorio Veneto, ci sarà Mangiacorta , una serie di visite guidate e degustazioni a Km 0 passeggiando nel centro di Macerata con l’apertura straordinaria di alcuni luoghi interessanti, la cui visita potrà essere alternata ad assaggi di specialità locali offerte dai locali cittadini. Il costo del biglietto per partecipare a Mangiacorta, che può essere acquistato in piazza Vittorio Veneto,  è di 15 euro (info: www.ciclostilemc.it).
   Domenica, alle ore 16, il laboratorio su come prodursi saponi e cosmetici, Slow food e consumAttori responsabili con intermezzo goloso offerto dall’Osteria dei Fiori (ore 17), Giusto un caffè: Mondo Equo e Solidale racconta il progetto El Bosque (17.45) e alle 20.15 il Forno di Matteo e Ca Bar’et ci stuzzicano l’appetito.
            Hanno collaborato e contribuito alla manifestazione: Les Friches, Ciclostile, Slow Food Condotta di Corridonia, Ecosofia, WWF, APM, SMEA, Ecozema, Nuovo Cinema, Mondo Solidale, Il Forno di Matteo, L’Osteria dei Fiori, Ca’BAR et, Cose di TE’, StudioTecnicoAmbiente e Simple Service. (ap)

venerdì 13 settembre 2013

Le iniziative di CicloStile

Scopri le mille iniziative su due ruote dei nostri amici di Ciclostile


giovedì 5 settembre 2013

Educazione Ambientale "How to"


Insegnare agli esseri umani a rapportarsi in modo sostenibile con gli ecosistemi. Ma anche a gestire i propri comportamenti, senza alterare gli equilibri naturali. È questa, in sintesi estrema, la missione dell’educazione ambientale. La cosiddetta enviromental education: battezzata in questo modo nel 1969 da William P. Stapp all’Università del Michigan. E ufficializzata poi, come missione pedagogica, durante la conferenza di Tbilisi, organizzata nel 1977 dall'Unesco. Una materia, cresciuta di pari passo con lo sviluppo economico e il lavoro dei movimenti ambientalisti, che ancora oggi ha molto da dire e da insegnare. Soprattutto in Italia. Dove i dibattiti sui temi ambientali e la diffusione delle tecnologie legate alle smart citiessono oramai all’ordine del giorno. Con risultati educativi variabili, a seconda delle regioni. Tra gli ultimi eventi, la conferenza dalla rete Weec sull‘educazione ambientale, che si è svolta la scorsa settimana a Milano. Uno spunto per ricordare ciò che si è fatto a livello educativo, ma anche per pensare a tutto quello che c'è ancora da fare. Visto che resta la perplessità, da parte degli esperti, su come l’Italia senza un sistema sostenuto in maniera centrale possa portare avanti la missione educativa della sostenibilità.

WEEC - A testimoniare i successi e l‘importanza dell’educazione ambientale, ci ha pensato Weec, la rete mondiale di discussione e ricerca, nata nel 2003 per dare continuità al dibattito sui temi chiave dell’educazione ambientale. E che negli anni ha costruito uno scambio di riflessioni, attraverso una comunità globale di ricerca e di esperienze. Tra cui, quelle riportate a Milano a fronte del settimo congresso mondiale dell’educazione ambientale organizzato a giugno a Marrakech, dove l'Italia si è presentata con una delle delegazioni più numerose. «L'obiettivo», spiega Mario Salomone, segretario generale italiano di Weec e docente di sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Bergamo, «è quello di partire dal lavoro a Marakkech per migliorare le reti a livello internazionale».
IL RUOLO DELL’ITALIA - Un miglioramento, tuttavia, che per essere fatto necessita anche di una serie di considerazioni sul futuro dell’educazione ambientale italiana. «La rete nazionale», afferma Salomone, «si è indebolita da diversi anni». E a mancare, secondo il professore, non è tanto l'interesse per i temi ambientali ma un'azione centrale del ministero. «Ci sono», prosegue Salomone, «scenari molto diversi a secondo le regioni». Ad esempio, quelle molto impegnate come la Liguria e l'Emilia Romagna. «La Lombardia poi è una prateria felice a parte, grazie anche al sostegno della fondazione Cariplo».
EDUCAZIONE AMBIENTALE TRICOLORE - Ma come migliorare l'educazione ambientale in Italia? «Il percorso da intraprendere», spiega Salomone, «si basa su diversi livelli d'intervento. E va affrontato con un approccio integrato, coinvolgendo tutti gli attori coinvolti: dai sindacati alle famiglie». Ad esempio, legando i temi ambientali all'educazione tradizionale, come lo stile di vita, la sostenibilità e l'avvicinamento alla natura. Ma anche sfruttando le nuove domande dei cittadini della società verde, nate con lo sviluppo della green economy e della tecnologia. «In più, all'incontro di Milano, abbiamo deciso di creare una rete nazionale legata ai Weec». Iniziando anche un percorso preparatorio in vista delle Giornate europee dell'educazione ambientale che, nel 2014, si terranno in Italia.
PROCESSO E SVILUPPO - «Si tratta», prosegue il professore, «di un processo bidirezionale in cui lo sviluppo della società cammina di pari passo con le innovazioni». E che per questo necessita di nuovi modelli educativi come, ad esempio, l'istruzione superiore verde e più attenzione per i temi ambientali da parte degli organi d'informazione. «Oltre ai master», conclude Salomone, «per la diffusione culturale avrà un ruolo fondamentale il lavoro della Federazione ambientale italiana dei media ambientali (Fima), nata ad aprile e che verrà presentata al prossimo Ecomondo di Rimini».
Fonte: www.corriere.it/ambiente

giovedì 20 giugno 2013

Indagini sociologiche

Indagini sociologiche realizzate dall'ass. Gruca Onlus in collaborazione con Alter Eco


La sensibilità degli abitanti del centro storico del Comune di Macerata
La ricerca, patrocinata dal Comune di Macerata, si è focalizzata sui comportamenti reali e il grado di compromesso personale che assumono gli abitanti del centro storico in rapporto alla questione ambientale. Questo per verificare se esistono differenze significative tra gli atteggiamenti e i comportamenti “sostenibili” dei cittadini e riflettere sulle cause di un’eventuale distanza. 

Dai dati raccolti emerge un deficit comportamentale da parte degli abitanti del centro storico poichè l'indagine ha rilevato una netta differnza tra l’atteggiamento rispetto l’ambiente e la condotta reale, ossia, tra la teoria e la pratica.

In ogni caso, dall’indagine realizzata l’identikit dell’abitante “green” del centro storico di Macerata è definito da una donna, con un’età compresa tra i 50 e i 70 anni e in possesso di una laurea.
PER VISUALIZZARE I RISULTATI DELLA RICERCA CLICKATE QUI

L'osservatorio sulla raccolta differenziata
Questo progetto di monitoraggio esplora gli atteggiamenti e comportamenti ambientali dei cittadini/e residenti a Macerata, non solo nel centro storico, ponendo l’attenzione sulla raccolta differenziata dei rifiuti, in quanto:       
1) componente fondamentale del contributo individuale allo sviluppo sostenibile; 
2) suscettibile di miglioramento nel contesto maceratese, soprattutto in vista di una ristrutturazione del sistema cittadino di raccolta dei rifiuti.

Si propone come strumento di indagine e monitoraggio continuativo sulla questione della raccolta differenziata a Macerata. La possibilità di osservare un fenomeno nel tempo viene fornita dal tipo di studio longitudinale, in cui le informazioni da analizzare vengono rilevate periodicamente sugli stessi individui. I dati delle diverse rilevazioni vengono quindi confrontati e commentati.

In quest’indagine sono previste perciò due fasi di rilevazione, la prima condotta nei mesi di dicembre 2011, gennaio-febbraio 2012, la seconda da effettuarsi tra un anno (dicembre 2012-gennaio 2013). Grazie a questo design di ricerca sarà possibile verificare i comportamenti e gli atteggiamenti relativi alla raccolta differenziata attuali, cioè prima dell’introduzione da parte del Comune di Macerata del nuovo metodo di raccolta, e dopo tale introduzione. Si potrà realizzare così una rilevazione sociologica, attraverso la quale il nuovo sistema di raccolta e la sua efficacia potranno essere valutati e migliorati. 
PER VISUALIZZARE I RISULTATI DELLA RICERCA CLICKATE QUI

giovedì 21 marzo 2013

Nuova vita alle cose!

UN CICLO DI LABORATORI ECOLOGICI


I laboratori didattici ecologici sono un modo per far sì che i nostri bambini possano imparare ad amare la natura e a mettere in pratica tutte quelle piccole azioni quotidiane che possono aiutare il pianeta.
I bambini scopriranno quanto siano versatili i materiali di scarto e di recupero e arriveranno a comprendere che niente merita di essere gettato via, insegnamenti che offrono ai bambini le basi per diventare in futuro degli adulti molto più responsabili e consapevoli del peso delle loro azioni sull'ambiente. 
I laboratori didattici ecologici avranno luogo in un contesto naturalistico, il Centro di Educazione Ambientale del Parco di Fontescodella.

Sabato 23 marzo alle ore 16,00 “ Bentornata primavera ”
Ci ritroviamo nel parco per vestirci a festa e contornarci di colori e dare così il benvenuto alla primavera e alla natura che si risveglia. 
Se vuoi puoi portare vecchi quotidiani, ritagli di stoffa, rotoli di carta igienica e tappi di plastica grandi.

Sabato 6 aprile  alle ore 16,00 “ Dell’uovo non si butta via niente…”  
Scartate le uova restano da smaltire montagne di carta difficilmente riciclabile e contenitori delle sorprese… Diamo nuova vita a questi materiali trasformandoli in musica e facendoli volare.
Se vuoi puoi portare  incarti delle uova di Pasqua e ovetti contenitori delle sorprese.

Domenica 21 aprile alle ore 15,00  “ Earth Day ”  
La Giornata della Terra celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Quali sono i nostri buoni propositi? Ritroviamoci tutti insieme per lanciare le nostre idee e a seguire… gara di orienteering nel parco! 

Sabato 11 maggio alle 16,00 “Che storia! Un invito a leggere, scrivere, disegnare e….”
Un libro da leggere… “Tante storie per giocare” di Gianni Rodari, un libro da creare… ogni bambino rappresenterà la storia inventando il proprio finale. Carta, cartoni, stoffa e bottoni e la storia si anima.
Se vuoi puoi  portare  bottoni, nastri e tutto ciò che fa volare la tua fantasia.

I laboratori prevedono una quota di partecipazione pari a  7,00 euro.
N.B. È possibile entrare nel parco con l’auto esclusivamente fino alla pista da skate.

Per prenotazioni e maggiori informazioni: 
Associazione Alter Eco
ass.altereco@gmail.com
ceamacerata@risorsecoop.it – 0733 280035
CEA Parco di Fontescodella, via Mugnoz 5/5a – Macerata





venerdì 15 febbraio 2013

Provincia di Macerata In Bici

Continua il lavoro delle associazioni maceratesi per la diffusione del cicloturismo e del turismo sostenibile.
E' stata presentata ieri la guida cicloturistica "Provincia di Macerata In Bici", frutto della collaborazione di vari soggetti e realizzata con il contributo del Centro Servizi per il Volontariato. Associazione Volontariato Marche.

La guida è scaricabile e consultabile gratuitamente dal sito dell'associazione capofila del progetto, l'Associazione Collettivo CSA Macerata.
Quindi... scaricate la guida e prendete una bicicletta!



"Provincia di Macerata In Bici" è stata realizzata con il contributo del Centro Servizi per il Volontariato. Associazione Volontariato Marche.
Questi i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto:

Realizzazione a cura di:

Partners:
Associazione Ya Basta Macerata

Rete di collegamento:

venerdì 1 febbraio 2013

Una Pac non così verde come sembra


25/01/2013 - Disappunto dopo l'approvazione della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo

Slow Food Italia esprime profondo disappunto sugli emendamenti ai quattro testi legislativi di riforma della Politica Agricola Comune (PAC), approvati ieri dalla Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (COMAGRI) del Parlamento Europeo. Nonostante si parli di una maggiore flessibilità e libertà decisionale agli Stati membri introdotte nella componente ambientale dei pagamenti diretti, o greening, in realtà con le modifiche adottate si diminuisce l’impatto della componente ambientale sulla PAC.

Punto centrale della proposta della Commissione Europea era vincolare il ricevimento delle sovvenzioni ambientali al rispetto di una serie precisa di adempimenti, tra cui la diversificazione delle colture e il mantenimento dei pascoli permanenti e di superfici ecologiche. Il voto di ieri invece ha stravolto significativamente il progetto iniziale, dando troppe scorciatoie agli agricoltori che non si impegnano in campo ambientale, consentendo loro di ricevere comunque una cospicua fetta dei pagamenti diretti. Inserito con gli emendamenti anche l'esonero dalle misure di greening per le aziende con superficie fino ai 10 ettari, il che significherebbe l’82% delle aziende europee: la Commissione Europea intendeva esonerare invece solo quelle con superfici fino ai tre ettari. L’inserimento di un'area ecologica, che doveva coprire almeno il 7% della superficie totale , dovrebbe essere ridimensionata al 3% del totale. Un altro punto critico riguarda il doppio accesso alle sovvenzioni ambientali. Infatti un’azienda agricola può attingere a due capitoli diversi per le stesse misure, una a titolo di greening e una legata alla condizionalità dei pagamenti diretti. Slow Food Italia spera che in materia di “agricoltura verde” il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria a marzo ritorni sulle posizioni di partenza cercando di valorizzare veramente chi fa un’agricoltura al servizio dell’ambiente. 

Slow Food aderisce alla campagna europea Go M.A.D. lanciata da un gruppo di associazioni riunite nel progetto Arc 2020 per interagire direttamente con i membri del Parlamento Europeo

Anche voi potete essere i protagonisti della politica europea!

Tratto da www.slowfood.it

sabato 1 dicembre 2012

COOL TO REUSE - Notizie sul riciclo

Esposizione a Madrid

UpCycling, l'esposizione dove si potranno vedere le foto dei vincitori e dei finalisti della seconda edizione del concorso di fotografia sul riciclaggio che hanno organizzato Ecoembes, EFTI y Ecoalf. 
Si potrà visitare fino al 4 dicembre nella sala di esposizione della scuola di Fotografia EFTI, in via Fuenterrabía a Madrid (nelle vicinanze del quartiere Atocha). In seguito la mostra verrà allestita in varie città spagnole.



Concorso sul riciclaggio


EcoVidrio, l’ente senza scopo di lucro incaricato della gestione del riciclaggio del vetro in spagna ha promulgato il XV Premio Giornalistico, che ha come obiettivo promuovere e premiare la divulgazione di valori inerenti la sostenibilità ambientale e il riciclo.



Volontari 2015 nei parchi nazionali spagnoli

La ONG Ecologistas en Acción ha aperto le iscrizioni per partecipare ai campi di lavoro 2015 in questi parchi naturali: Monfragüe, dal 9 al 15 aprile (sei volontari); Cabañeros, dal 20 al 26 aprile (sei volontari); Doñana, dal 22 al 28 luglio (dieci volontari). 

Fra le attività previste per i volontari ci sono: l’eliminazione di specie invasive, la riforestazione con piante autoctone ed un censo della fauna presente in ogni parco.




Foto: Carolina Fernández. Primo premio del concorso di fotografia sul riciclo.

martedì 11 settembre 2012

Settimana europea della Mobilità sostenibile - 16/22 settembre 2012



Partirà domenica prossima, 16 settembre 2012, l’iniziativa della Commissione europea per incentivare la Mobilità sostenibile nelle principali città del Vecchio Continente. La settimana della Mobilità sostenibile, che durerà fino a sabato 22 settembre 2012, punta a di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.
Molti i benefici che deriverebbero da un utilizzo meno intenso delle automobili: oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione, aumenterebbe il benessere fisico e mentale di tutti.
Quest’anno l’argomento scelto dalla Comunità europea per la settimana della Mobilità sostenibile è Muovendosi verso la giusta direzione, che intende evidenziare il ruolo della pianificazione integrata per la realizzazione di un’efficace sistema di mobilità sostenibile in ambito urbano.
I Piani di mobilità urbana sostenibile (PGUS) sono lo strumento  per definire un sistema di misure correlate in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza e delle imprese, migliorando nel contempo la qualità ambientale (leggi anche La mobilità sostenibile nelle aree urbane. L’attività del Ministero dell’ambiente).
La Commissione europea nel 2009 ha adottato il Piano d’azione sulla mobilità urbana, a sostegno delle autorità locali per sviluppare il PGUS. Sul sito www.mobilityplans.eu sono disponibili le linee guida  della Commissione Europea per sviluppare il PGUS, mentre sul sito ufficiale EMW sono riportate le Best Practice Guide di EMW 2012 e i casi studio attuati da alcune città europee durante il 2011.

giovedì 9 agosto 2012

Storie di ordinaria mobilità


Auto, scooter, bici e stazioni di ricarica: muoversi con mezzi elettrici ormai si può. Le strategie di alcune neonate aziende che ci fanno sognare

Storie di ordinaria mobilità
Si fa un gran parlare di mobilità sostenibile ma in pratica in Italia non si vedono effetti pratici in termini di sviluppo di mezzi “ecologicamente corretti”. Eppure, come ha rilevato il Terzo Osservatorio Deloitte dell’Auto Elettrica, se si sostituissero 100 mila veicoli a combustione con altrettanti mezzi elettrici si ridurrebbe il particolato annuo del 70-90% e di circa 350-400 tonnellate il monossido di azoto. È pur vero, come segnala lo stesso osservatorio, che più della metà degli italiani sono interessati a prenderne in considerazione l’acquisto consentendo, oltre ai benefici ambientali, anche un risparmio di circa l’85% dei costi di alimentazione. Per ora, a livello di incentivi, alla Camera è arrivata una proposta per attuare un bonus da 5.000 euro sull’acquisto di un’auto elettrica. In Europa già diversi Paesi hanno già messo in pratica tale misura e, in diversi casi, con tariffe ben più generose. Anche per questo il mercato dell’auto non decolla come dimostra il fatto che nel 2011 si sono vendute in Italia meno di 300 auto elettriche su un totale di circa 1.750.000 immatricolazioni. Tuttavia le realtà produttive che hanno puntato sulla mobilità alternativa ci sono e stanno crescendo: alcune di queste aziende, presenti a Klima Mobility, hanno storie davvero interessanti. Scopriamole insieme.

Su 4 ruote

Ha fornito per prima delle auto elettriche a Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, in ogni parte d’Italia: si chiama Movitron, ed è un’azienda varesina che dal 2008 produce auto elettriche small e smart. Sono mini “auto intelligenti”, come si legge anche nel sito web dell’azienda: si guida con il patentino del motorino e non si paga il bollo. L’assicurazione RCA costa meno di 90 euro; sono in grado di percorrere fino a 80 chilometri con un pieno; si ricaricano in 4 ore con solo 50 centesimi.
Spiega Carlo Muraro, uno dei fondatori e titolare, insieme agli altri suoi fratelli: “abbiamo presentato il nostro veicolo al salone dell’auto di Parigi del 2008, prima azienda in assoluto a portare in una manifestazione di settore un’auto elettrica già omologata e vendibile e non solo un prototipo”. Da quell’anno la Movitron ne ha fatta di strada fornendo auto alle forze dell’Ordine: in Sardegna alla Polizia locale, a Matera alla Polizia di Stato e in Friuli ai Carabinieri. I presupposti per crescere ci sono perché il mezzo in sé, spiega sempre Muraro, “non va in diretta competizione con l’automobile, ma si pone come via di mezzo tra i ciclomotori e le auto vere e proprie”. Inoltre è un’alternativa praticabile e un mezzo ideale per le grandi città dove le zone a traffico limitato e temi come il car sharing sono sempre più di attualità. Per questo Movitron pensa di crescere nel futuro: “a fronte di una produzione di qualche centinaio di esemplari contiamo di arrivare a qualche migliaio”, prevede il titolare, che sottolinea il crescente interesse di mercati internazionali. Non solo europei, dove già Movitron è arrivata (Francia, Spagna e Olanda, per esempio) ma anche “Stati Uniti e in Cina, dove sono avviati già dei contatti”.

Su 2 ruote

Ancor più recente è la storia di Motorini Zanini, azienda bresciana nata per promuovere unicamente scooter elettrici. Una realtà giovane, nata dalla volontà imprenditoriale di Riccardo Zanini che ha saputo cogliere una richiesta sempre più forte dal mercato: contare su un’offerta di motorini e scooter elettrici. E così, insieme a una società di comunicazione che ha creduto subito alle potenzialità e alla tenacia dell’imprenditore, si è lanciato in questa nuova impresa. Ha percorso a ritroso la strada che vede di solito le aziende cinesi “ispirarsi” alle idee italiane: ha studiato quanto offriva il mercato della Repubblica popolare e ha avviato una collaborazione con un’importante società avviando di fatto una linea per l’Italia. Ma il sogno resta un altro: “ideare e realizzare un modello 100% made in Italy”, fa sapere Riccardo Zanini. E così, dalla collaborazione con una società di engineering attiva anche per il gruppo Fiat e un’azienda di stampaggio di materie plastiche, è arrivato oggi a un progetto, per ora top secret, che verrà presto lanciato sul mercato italiano. Sul sito internet aziendale intanto campeggiano i motivi che possono spingere all’acquisto di un motorino elettrico: nessun costo di manutenzione e tagliando, garanzia totale per 24 mesi; riduzione del 50% assicurazione RCA e bollo gratis. Ultimo vantaggio ma non certo per importanza: non consuma benzina ma gli basta una ricarica di poche ore a qualsiasi presa di corrente con una spesa decisamente contenuta. Questi vantaggi sembrano sempre più attraenti, come testimonia lo stesso Zanini: “in un anno e mezzo di vita aziendale, i riscontri sono decisamente positivi e confortanti. Il che ci conferma che quello elettrico è davvero il veicolo del futuro”.

Bici elettriche

Questo segmento di mercato è giovane e spesso presenta prodotti non all’altezza del design internazionale. Ma ci sono delle eccezioni. Abbiamo scovato un’azienda altoatesina, la PimpGarage, che ha avuto un’idea realmente originale: creare una linea di modelli che arrivassero a contemplare bici da corsa e mountain bike. Non solo: come spiega il titolare dell’azienda, Franz Viehweider, c’è la possibilità di modificare qualsiasi esemplare anche se non nato originariamente come elettrico in tale. Il principio è tanto semplice quanto geniale: inserire il motore elettrico compatto all’interno del mozzo della ruota anteriore o posteriore, a seconda del modello. La batteria poi viene inserita nel vano borraccia, nel sottosella o addirittura celata nelle borse laterali alla ruota posteriore. Il risultato? Soluzioni leggere (la bici da corsa arriva a 10 chilogrammi, ossia poco più di un modello tradizionale) e funzionali, oltre che esteticamente piacevoli. “Il ciclista ha a disposizione 6 diverse opzioni di assistenza, più o meno sensibile, a seconda di quanto voglia essere assistito”, fanno sapere dall’azienda. E così dal 2008 quella che prima era una società impegnata in tutt’altro settore è divenuta a tutti gli effetti un rivenditore di bici e accessori specifici. Tornando al “cuore” elettrico, dalla potenza e dall’autonomia variabili da modello e utilizzo, esso richiede una ricarica completa, a fine utilizzo, di 5 ore per una spesa di 20 centesimi. Già diversi clienti di PimpGarage hanno scelto di acquistare una bici elettrica per recarsi al lavoro, sostituendola all’auto con risparmio economico e benefici per la salute.

Stazioni di ricarica

Arriviamo all’anello fondamentale della catena della mobilità elettrica. C’è chi ha pensato di costruire le stazioni di ricarica in modo che siano davvero un’alternativa “pulita” alle infrastrutture tradizionali: è il gruppo Soleg, che ha realizzato un’infrastruttura che genera energia grazie ai moduli fotovoltaici di cui è costituita. L’idea è piaciuta tanto che l’azienda è stata coinvolta nel progetto E-Wald, condotto dallo Stato federale della Baviera, in Germania. “Abbiamo ideato un sistema che permette al turista in visita alla foresta bavarese di noleggiare un’auto elettrica – spiega Christian Plich, amministratore delegato di Soleg-Italia –. Grazie alla sinergia tra aziende di vari settori abbiamo studiato un software dedicato: permette di trovare la stazione più vicina per ricaricare la vettura senza fare code. E visto che per la ricarica occorre qualche ora, il vantaggio di sapere preventivamente dove recarsi è davvero notevole”. Soleg sta portando avanti anche in Italia le sue soluzioni per la mobilità elettrica: “in generale abbiamo tutto ciò che serve per sostenere questo nuovo modello di mobilità – spiega ancora Plich –. Il mercato è in crescita e in continuo divenire tanto che prevediamo uno sviluppo sensibile dell’utilizzo di questo tipo di mobilità nei prossimi 10 anni”. E Soleg ci crede tanto che anche per gli spostamenti di lavoro di medio raggio dei suoi addetti ha acquistato un’auto e uno scooter elettrici. Inoltre sta sviluppando anche tecnologie per l’eolico, “è per offrire soluzioni rinnovabili a 360 gradi”, conclude Plich.

sabato 28 luglio 2012

Segnala la tua vacanza su due ruote - Repubblica.it

"Più lento di un'auto, più veloce del camminare, quasi sempre più alto di una persona. Un punto di osservazione privilegiato sul mondo". E un modo affascinante per viaggiare, fare lunghe passeggiate, visitare paesi e città. Raccontateci le vostre esperienze, inviateci le vostre foto e i vostri video. Su twitter #biciestate
da Repubblica.it

giovedì 1 marzo 2012

Presentazione "Provincia di Macerata in bici"



La Provincia di Macerata è un territorio da scoprire. Nonostante l’impegno profuso e i buoni risultati conseguiti, le nostre terre rimangono per intima vocazione luoghi difficili da far conoscere. Può essere d’aiuto lo strumento di viaggio: le circostanze sono favorevoli, la bicicletta sta tornando ad essere “di moda”. I ciclisti e i cicloturisti sono diventati abbastanza numerosi da configurare l’esistenza di un mercato.  La questione dello sviluppo sostenibile ha imposto inoltre a tutti riflessioni serrate rispetto alle quali l’andare in bicicletta, anche per fare turismo, diventa inaspettatamente paradigma di modernità. Le motivazioni ideali e pratiche del cicloturista appaiono inoltre consone ad un territorio come quello maceratese, nel quale la capillare distribuzione delle risorse ambientali e culturali e la loro eterogeneità possono essere vissute nel migliore dei modi dalla prospettiva offerta dal sellino di una bicicletta.

È partendo da queste premesse che le associazioni maceratesi Alter Eco, Gruca e Ciclo Stile hanno realizzato, con il contributo della Camera di Commercio di Macerata e del Comune di Porto Recanati, la prima guida cicloturistica della Provincia di Macerata.
La guida sarà presentata al pubblico martedì 13 marzo alle ore 11:30 presso la sala consiliare della Camera di Commercio di Macerata in via Tommaso Lauri 7 a Macerata.

La guida è stata realizzata dalla Cooperativa Risorse di Macerata in collaborazione con le associazioni promotrici. “Provincia di Macerata in bici” ha al suo interno 9 itinerari differenziati per difficoltà ed è completa di tutte le informazioni necessarie per i cicloturisti che vorranno visitare il nostro territorio: profili altimetrici, cartine, indicazioni stradali, informazioni turistiche, note tecniche. La guida è disponibile in tre lingue: italiano, inglese e tedesco; si configura quindi, anche grazie alle splendide foto originali, come un’utile strumento per promuovere la nostra provincia al di fuori dell’Italia.

mercoledì 8 febbraio 2012

Un manifesto per salvare i ciclisti arriva in Italia l'appello del "Times"

Otto proposte di cose da fare e una petizione per mettere un freno ai continui incidenti nelle città: la campagna partita da Londra in una settimana riceve una valanga di adesioni e rimbalza in Europa. Rilanciata in Italia da siti e blogger. E intanto a Parigi... si passa col rosso




Era in prima pagina sul Times di qualche giorno fa (http://www.thetimes.co.uk/tto/public/cyclesafety/contact/), è esploso sul sito del quotidiano britannico e di lì sui social network che lo stanno rilanciando in tutta Europa. E' un appello semplice, come semplici sono quei due pedali che muovono una bicicletta e per i quali questa petizione si batte: "Salviamo i ciclisti". In sostanza: fermiamo il rosario di incidenti, spesso mortali, del quale sono testimoni le strade delle nostre città. Le decine di migliaia di adesioni che continuano ad arrivare (e il risalto che sui media inglesi stanno avendo) iniziano ad avere effetto.

Ed è arrivato anche in Italia, rilanciato da decine di blogger e di siti dedicati al mondo delle due ruote (senza motore). E che chiedono ai media italiani di seguire l'esempio del Times Anche perché il dato che ha scosso l'opinione pubblica inglese - "negli ultimi 10 anni sono rimasti uccisi 1.257 ciclisti - in Italia drammaticamente raddoppia: nello stesso periodo nel nostro paese sono state 2.556 le vittime di incidenti che hanno coinvolto i ciclisti. 

Che fare? Costringere i governi a svegliarsi dal torpore, certo. Ma a questo primo obiettivo la campagna ne unisce un altro: otto proposte minime per accrescere la sicurezza delle biciclette nelle città. Sono la "piattaforma" con cui il Times incalza le autorità inglesi. Rilanciamola in Italia. Eccola

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotto un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
Utopia? Solo per citare una decisione di questi giorni, riportata nel blog di Repubblica.it 2050: Il Comune di Parigi ha appena varato infatti un decreto che autorizza i ciclisti a passare impunemente con il rosso. Il provvedimento è frutto di una mobilitazione popolare e viene motivato non solo con la volontà di privilegiare e incentivare l’utilizzo della bici in città, ma anche con la convinzione che si tratta di una norma in grado di ridurre il numero di incidenti. Non è poco...

giovedì 15 dicembre 2011

SUFFICIENTI 5 KM AL GIORNO IN BICI AL POSTO DELL'AUTO O DEL BUS

Diminuire le emissioni di CO2?
Incentivare l'uso della bici è più semplice ed economico delle campagne per diffondere l’auto elettrica

MILANO - Il 60 per cento in meno delle emissioni di CO2 non è un miraggio. Se tutti gli europei pedalassero quanto i danesi, nel 2050 potremmo più che dimezzare l’impatto dei trasporti urbani raggiungendo così l’obiettivo previsto dall’Unione europea. La stima arriva da un rapporto dell’European Cyclists’ Federation, federazione europea dei ciclisti, cui aderisce anche l’italiana Fiab (Federazione amici della bicicletta). Dati alla mano, si osserva infatti come in questi anni le emissioni inquinanti prodotte dai trasporti locali siano aumentate del 36 per cento. Tuttavia se ogni cittadino percorresse almeno 5 chilometri al giorno in bicicletta piuttosto che con l’automobile o l’autobus si «risparmierebbero» tra 33 e 72 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Senza contare i benefici per la salute e per l’organismo.

CONVENIENZA - Importante, secondo gli autori dello studio, sarebbe dunque portare avanti interventi e campagne che modifichino il comportamento di chi si deve spostare in città. «Convincere la gente a usare la bicicletta è più semplice ed economico rispetto alle campagne portate avanti per incentivare l’uso dell’auto elettrica», ha spiegato Benoit Blondel, ricercatore della European Cyclists’ Federation. Il motivo? Di facile intuizione. «È più conveniente acquistare una bicicletta che un’automobile».

IL MODELLO DANESE - Lo studio ha scelto come esempio virtuoso la Danimarca. Attualmente si calcola che a Copenaghen il 36 per cento degli abitanti (oltre 180 mila persone) utilizzi le due ruote per recarsi al lavoro o a scuola, e si prevede che questa cifra possa arrivare fino al 50% entro il 2015 «Ma non dobbiamo dimenticare gli olandesi, perché sarebbe scorretto affermare che non sono entusiasti ciclisti», ha sottolineato Chloe Mispelon, altro autore della ricerca.

AMSTERDAM - Non a caso Amsterdam è famosa in tutto il mondo per i suoi 400 chilometri di piste ciclabili, che rendono facile e quasi naturale preferire le due ruote al Suv. E, ancora, il municipio della città olandese, oltre a perseverare nella promozione della mobilità su due ruote, ha lanciato un programma di incentivi per azzerare entro il 2050 la circolazione delle auto con motore a combustione interna. Risultato, sono stati stanziati 9 milioni di euro per l’anno prossimo per sovvenzionare l’acquisto di auto elettriche aziendali ed è stato previsto di portare entro il 2013 le colonnine per la ricarica a più di mille in tutta la città.

LA BICI DEGLI ITALIANI È IN GARAGE - E l’Italia? Secondo le ultime statistiche, agli italiani la bici piace: ne possediamo 30 milioni e siamo sesti nel mondo dopo Cina, Usa, Giappone, Germania e India. Ma la teniamo soprattutto in garage e usiamo nel fine settimana o per gite nel parco. Per andare al lavoro, accompagnare i figli a scuola o andare a fare la spesa, il mezzo preferito resta sempre l'automobile, di cui abbiamo una delle concentrazioni più alte al mondo: più di 600 auto per mille abitanti, quando la media europea è di 463. Colpa delle infrastrutture che mancano? Certo, piste ciclabili che non esistono o funzionano male, bike sharing ancora agli albori e scarsa cultura ambientalista non aiutano. Ma in realtà, se andiamo a esaminare il totale delle piste ciclabili, vediamo che dal 2000 al 2010 i chilometri totali sono triplicati. Con il risultato però che gli spostamenti urbani in bicicletta riguardano sempre la stessa percentuale di persone: un misero 3,8 per cento.

L’AUTO ELETTRICA NON CONVINCE – Non cambia la musica nemmeno se si analizzano i dati di vendita delle auto elettriche. Gli italiani restano tra i cittadini europei quelli meno propensi ad acquistarle. Se si considerano le statistiche relative a tutto il Vecchio Continente si nota subito che rispetto al 2010 quest'anno in generale c'è stato un significativo aumento delle vendite. Il Paese che ha il maggior numero di acquirenti di auto elettriche è la Germania, dove negli ultimi sei mesi sono stati immatricolati 1.020 veicoli di questo tipo, nonostante un'agevolazione di soli 380 euro. Il paradosso sta invece in Danimarca, dove l'aiuto per ogni veicolo è più sostanzioso rispetto a quello tedesco. Ma durante l’anno sono state vendute solo 283 modelli elettrici. In Italia, infine, in attesa di capire a quanto ammonteranno le agevolazioni per l’anno prossimo, la cifra è ancora più bassa, con solo 103 vetture elettriche immatricolate nel 2011. Un misero 0,01 per cento rispetto al totale del mercato automobilistico dell’intero Stivale. A dimostrazione che la strada da fare, su due o quattro ruote che siano, è ancora lunghissima.


lunedì 5 dicembre 2011

PERCORSO CICLOPEDONALE "VIA DELLE ABBAZIE"

Grazie agli amici dell'associazione Ciclo Stile ed ai comuni coinvolti il percorso ciclopedonale che collega l'Abbazia di San Claudio a quella di Santa Maria a piè di Chienti è finalmente una realtà.
Ecco le prove!