I Comuni si confrontano in una competizione per vedere chi sa muovere più bici. E i lettori scrivono le loro "tappe"
Il Giro d’Italia lo vince, ogni anno, un grande campione del ciclismo. Il Giretto d’Italia lo vincerà una grande città di ciclisti. Per conquistare il primo bisogna pedalare tanto, per vincere il secondo bisognerà essere in tanti a pedalare. Il primo Campionato nazionale della ciclabilità urbana, assegnerà infatti la maglia rosa al Comune capace di mettere più ciclisti in circolazione. A sfidarsi, il prossimo 3 maggio, saranno 27 città divise in tre gironi (grandi, medie e piccole) che avranno il compito di convincere gli abitanti che solitamente si spostano con mezzi a motore a utilizzare la bicicletta per andare a scuola o al lavoro. Per capire quale saranno le tre vincitrici i Comuni allestiranno tre diversi check-point, in tre diverse strade, monitorando uno per uno tutti i veicoli in transito dalle 7,30 alle 9,30: i centri urbani con la migliore percentuale di spostamenti a pedali rispetto quelli a motore, si aggiudicheranno i rispettivi gironi.MOBILITA’ IMMOBILE - In Italia gli abitanti delle città, nonostante “perdano” due settimane intere di vita in auto ogni anno, quasi sempre da soli e a una media che non supera mai i 25 km all’ora, usano poco la bici: è un’impresa che riesce a pochi, viste anche le condizioni urbane proibitive, salvo eccezioni. Nonostante i centri storici delle città italiane siano più a misura di carrozza che di Suv, noi vantiamo un parco vetture che non teme rivali: a New York ci sono 20 auto ogni 100 abitanti, a Tokio 27, a Londra 36, a Barcellona 41, a Parigi 45, a Los Angeles 57, a San Francisco 64. Roma trionfa: sono 76. Eppure il nostro è un paese che sa andare anche a pedali; in numero assoluto siamo sesti al mondo, con circa 30 milioni di biciclette, dietro a Cina (450), Usa (100 milioni), Giappone (75) Germania e India (63). Ma è sui tragitti brevi che l’italiano accende il motore: le auto nel nostro paese, in oltre il 50% dei casi, non percorrono più di 5 km, cioè proprio quelle distanze dove sarebbero concorrenziali le bici, se non venissero arrotate o comunque minacciate da indomiti automobilisti, magari al telefonino. Il risultato complessivo è disarmante; se tentassimo una gara europea usciremmo a pezzi: nel nostro paese solo il 3,8% degli spostamenti totali è fatto in bicicletta. In Olanda il 27%, in Danimarca il 18%, in Germania il 10%, in Finlandia il 7,4%. Peggio di noi solo Francia, 3%, Regno Unito 2%, Portogallo 1 % e Spagna 0,7%.
I LETTORI RACCONTANO LA LORO TAPPA – In vista del Giretto d’Italia il sito del Corriere, in collaborazione con quello di Legambiente e dei Comuni che partecipano alla gara del 3 maggio, raccoglierà e pubblicherà i racconti dei tragitti urbani fatti in bicicletta dai nostri lettori. Chi vuole può anche inserire una foto, per documentare "gioie e dolori" del suo impegno di ciclista urbano. Il tutto con la speranza che questo possa servire agli amministratori pubblici per iniziare seriamente a lavorare per una mobilità urbana che sia a misura di testa e di polmoni.
Legambiente assegnerà anche due premi: uno al miglior racconto della tappa cittadina inviato dai lettori, e un altro alla miglior foto.
PREMIAZIONE - Il Giretto d’Italia 2011, infine, tirerà la volata alla seconda Giornata nazionale della bicicletta, organizzata dal Ministero dell’Ambiente per domenica 8 maggio, durante la quale verranno premiati i sindaci che hanno vinto i tre rispettivi gironi.