Che cos'è un'UPA? E cosa c'entra con il riciclo e con il nostro blog? Probabilmente non molto ma girando per il web ci siamo imbattuti in questo post dell'astronauta Samantha Cristoforetti, recentemente salita agli onori della cronaca per essere stata la prima donna italiana a salire a bordo della Stazione spaziale internazionale.
Ci ha colpito molto il suo paragone tra il sistema di riciclo e purificazione dei liquidi corporei (l'UPA appunto) dell'ISS e il funzionamento del sistema Terra: "la nostra nave spaziale Terra è, fra le molte altre cose, un gigantesco UPA. Semplicemente, non siamo abituati a pensare alla storia precedente delle molecole d’acqua nella nostra bevanda: non avrebbe molto senso, vero? Nemmeno sulla ISS ci pensiamo!"
Spesso tutti noi ci dimentichiamo dei rifiuti che produciamo, e dimentichiamo che il pianeta in cui viviamo è un sistema chiuso. Se però il sistema Terra riesce a riciclare i rifiuti prodotti dal nostro corpo e anzi li ritrasforma continuamente in nuovo "materiale da costruzione", non riesce altrettanto bene a farlo con i prodotti industriali che l'uomo produce ormai in maniera abnorme. Sta a noi quindi cercare di ridurre questo flusso incontrollato di prodotti che poi diventano inevitabilmente rifiuti, e se possibile a ridurli drasticamente...
Leggi il post di Samantha.
Siete d'accordo con noi? O pensate che il nostro allarmismo sia eccessivo? Allora vi invitiamo a dare un'occhiata a questo interessantissimo progetto fotografico di Gregg Segal: 7 days of garbage.
Segal ha chiesto ad amici, vicini di casa, ma anche sconosciuti di posare accanto alla spazzatura che avevano prodotto in una settimana. Il set è stato allestito nel giardino del fotografo dove sono stati ricreati una spiaggia, una distesa di acqua e una foresta. I soggetti sono stati ripresi dall’alto per creare una composizione pulita e ordinata. Alcuni hanno provato disgusto quando si sono distesi accanto alla propria spazzatura. Segal crede nell’importanza di confrontarsi con i consumi e gli sprechi di cui ognuno di noi è responsabile.
Questo lavoro, più di mille parole, può aiutarci a riflettere su come i nostri comportamenti quotidiani possono essere nocivi per l'ambiente e per noi stessi.